MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA

 

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto da Bergamo Diving Center ASD (di seguito, ASD), come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dal proprio Ente di Promozione Sportiva (EPS) riconosciuto dal CONI.

Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività della ASD, indipendente dalla disciplina sportiva praticata. Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI, le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.

L’obiettivo del presente modello è quello di promuovere una cultura e un ambiente inclusivo che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i soci e tesserati, in particolare dei minori e delle donne, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità di trattamento, nonché valorizzino le diversità, tutelando al contempo l’integrità fisica e morale di tutti.

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva deve essere pubblicato sul sito web della ASD, e adeguatamente divulgato a tutti i soci presenti e futuri, nonché comunicato al Responsabile Safeguarding di ACSI insieme alla nomina del Responsabile Safeguarding contro abusi, violenze e discriminazioni.

Il presente modello integra e non sostituisce il Regolamento emanato di ACSI per la tutela dei tesserati/e dagli abusi e dalle condotte discriminatorie.

1) Diritti e doveri

A tutti i tesserati sono riconosciuti i diritti fondamentali:

  • a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo;
  • alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva
  • a che la salute e il benessere psico-fisico siano garantiti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.

Coloro che prendono parte, a qualsiasi titolo e in qualsiasi funzione e/o ruolo, all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono tenuti a rispettare tutte le disposizioni e le prescrizioni a tutela degli indicati diritti dei tesserati.

I tecnici, i dirigenti, i soci e tutti gli altri tesserati sono tenuti a conoscere il presente modello, il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e il Regolamento per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie dell’EPS a cui aderisce l’ASD.

Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti al rispetto dei principi fondamentali di non discriminazione e non violenza nell’ambito di competizioni, allenamenti, condivisione di spazi comuni come gli spogliatoi e, in generale, nei rapporti con gli atleti, i tesserati, i dirigenti, gli allenatori e staff tecnico della propria e delle altre Associazioni/Società Sportive.

 

2) Prevenzione e gestione dei rischi

Comportamenti rilevanti

Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:

  • l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, l’aggressione verbale, la minaccia, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
  • l’abuso fisico: qualunque condotta consumata, tentata o minacciata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (anche al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti ivi comprese quelle anti doping;
  • la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
  • l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
  • la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
  • l’incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
  • l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume o all'ordine pubblico;
  • il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate o comunque riguardanti la sfera personale del tesserato, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
  • i comportamenti discriminatori: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socio economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale o politico.

I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog.

 

3) Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni

L’ASD nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui soci nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi.

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, dovrà essere soggetto possibilmente autonomo e indipendente dalle cariche sociali e da rapporti con gli allenatori e i tecnici, verrà selezionato tra i soggetti che abbiano esperienza nel settore, competenze comunicative e capacità di gestione delle situazioni delicate. Dovrà essere opportunamente formato e partecipare ai seminari informativi organizzati dalla Federazione/EPS alla quale l’Associazione è affiliata.

Qualora il Responsabile non possa essere individuato in soggetti esterni alla struttura associativa/sociale, l’incarico dovrà essere affidato a figura apicale dell’organigramma societario/associativo.

Prima della nomina andrà acquisito il certificato del casellario giudiziale. Non può essere, infatti, designato come Responsabile chi ha subito una condanna penale anche non definitiva per reati non colposi.

La nomina del Responsabile dovrà essere resa immediatamente pubblica tramite affissione di specifico avviso presso la sede sociale in luogo ben visibile a tutti i tesserati e fruitori nonché pubblicata sulla homepage della Associazione/Società Sportiva e tempestivamente comunicata al Responsabile federale delle politiche di Safeguarding.

In ogni caso, il Responsabile Safeguarding all’interno delle società/associazioni sportive svolge funzioni di vigilanza circa l’adozione e l’aggiornamento dei modelli e dei codici di condotta, nonché di collettore di eventuali segnalazioni di condotte rilevanti ai fini delle politiche di Safeguarding, potendo svolgere anche funzioni ispettive.

Il Responsabile Safeguarding è tenuto a sensibilizzazione i membri dell'associazione sulle questioni di Safeguarding ed è tenuto a collaborare con le autorità competenti.

Il Responsabile Safeguarding ha l’obbligo di definire e pubblicizzare i canali di comunicazione chiari per i membri dell'associazione sportiva per segnalare casi di abuso o maltrattamento e stabilire le procedure per la registrazione e la gestione delle segnalazioni ricevute.

Il Responsabile Safeguarding garantisce la confidenzialità e la riservatezza delle informazioni riguardanti casi di abuso o maltrattamento essendo tenuto a trattare le informazioni sensibili in modo riservato e nel rispetto della privacy delle persone coinvolte.

Il Consiglio direttivo deve sospendere o rimuovere il Responsabile Safeguarding in caso di mancata conformità ai requisiti o di violazione delle politiche dell'associazione relative alla protezione dei minori o in caso di reiterati inadempimenti degli obblighi connessi all’incarico ricevuto.

 

3) Le politiche di prevenzione

Per la prevenzione di qualsiasi tipo di molestia, violenza o discriminazione nell’attività sportiva vengono adottate le seguenti policy:

 

Certificazioni per i collaboratori dell’Associazione

L’Associazione, prima di assegnare un incarico di qualsiasi tipo, deve procedere all’acquisizione delle idonee autocertificazioni da parte dei Suoi collaboratori relative ai precedenti penali. In caso di incarichi entrati in vigore prima dell’adozione del precedente documento, l’Associazione procederà all’acquisizione delle suddette autocertificazioni per tutti i suoi collaboratori.

Ogni collaboratore, dirigente, socio e volontario che svolge la propria attività per l’Associazione a contatto con minori deve visionare e sottoscrivere il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione, rispettandone ogni singola parte.

 

Uso degli spazi dell’Associazione

Presso le strutture in gestione o in uso all’ASD devono essere predisposte tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio; in particolare devono essere predisposti spogliatoi e servizi igienici separati a seconda del genere.

Deve essere sempre garantito l’accesso ai locali e agli spazi in gestione o in uso all’ASD durante gli allenamenti e le sessioni prova di tesserati minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero a loro delegati, senza che ciò possa interferire con il regolare svolgimento delle attività.

In caso di necessità, fermo restando la tempestiva richiesta di intervento al servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso all’infermeria è consentito al medico sociale o, in caso di manifestazione sportiva, al medico di gara o, in loro assenza, a un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei confronti della persona infortunata. La porta dovrà rimanere aperta e dovrà essere presente almeno un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, eccetera); in caso di atleti minorenni sarà necessaria sempre anche la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o suo incaricato.

 

Allenamenti

È fatto divieto ad allenatori e staff di svolgere allenamenti singoli o al di fuori dei giorni e orari previsti per gli allenamenti collettivi. Laddove l’allenamento singolo fosse necessario per la preparazione dell’atleta, si dovrà svolgere in presenza di almeno due tecnici e, se si tratta di atleti minori, alla presenza di almeno uno dei genitori o previa autorizzazione degli stessi.

 

Trasferte

In caso di trasferte che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere riservate camere suddivise per genere, diverse da quelle in cui alloggeranno i tecnici, i dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore.

Qualora non fosse possibile suddividere gli spazi tra atleti ed atlete minorenni, entrambi i genitori o chi ne fa le veci dovranno rilasciare espressa autorizzazione scritta in tal senso.

Durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.

Per l’adesione alle trasferte di atleti minorenni sarà sempre necessaria la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o, in alternativa, espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.

 

4) Tutela della privacy

A tutti gli atleti (o esercenti la potestà genitoriale), i tecnici, i dirigenti, i collaboratori e i soci dell’ASD all’atto dell’iscrizione/tesseramento, e comunque ogni qualvolta venga effettuata una raccolta di dati personali, deve essere sottoposta l’informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art.13 del Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR).

I dati raccolti devono essere gestiti e trattati secondo le modalità descritte nel suddetto Regolamento e comunque solo sulla base della necessità all’esecuzione del contratto di cui gli interessati sono parte, all’adempimento di un obbligo legale o sulla base del consenso fornito.

In particolare, le categorie particolari di dati personali (quali l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, nonché dati genetici, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona) possono essere trattate solo previo libero ed esplicito consenso dell’interessato, manifestato in forma scritta, salvi i casi di adempimento di obblighi di legge e regolamenti.

L’ASD, previo specifico consenso scritto raccolto all’atto dell’iscrizione o tesseramento, può pubblicare sui propri canali di comunicazione fotografie ritraenti i tesserati prodotte durante le sessioni di allenamento e gara, ma non è consentita la produzione e la pubblicazione di immagini che possono causare situazioni di imbarazzo o pericolo per i tesserati.

La documentazione, sia cartacea, sia digitale, raccolta dall’Associazione contenente dati personali dei tesserati, fornitori od ogni altro soggetto, deve essere custodita garantendo l’inaccessibilità alle persone non autorizzate al trattamento dei dati. In caso di perdita, cancellazione, accidentale divulgazione, data breach, eccetera, deve essere data tempestiva comunicazione all’interessato e, contestualmente, al titolare del trattamento dei dati personali. Deve essere data tempestiva comunicazione anche all’autorità Garante per la protezione dei dati personali, se la violazione dei dati personali comporta un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

Tutte le persone autorizzate al trattamento dei dati personali devono essere adeguatamente formate e devono mettere in atto tutti i comportamenti e le procedure necessarie alla tutela dei dati personali degli interessati, soprattutto di quelli rientranti nelle categorie particolari di dati personali.

 

5) Inclusività

L’ASD garantisce a tutti i propri tesserati e ai tesserati di altre associazioni e società sportive dilettantistiche pari diritti e opportunità, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.

L’ASD si impegna, anche tramite accordi, convenzioni e collaborazioni con altre associazioni o società sportive dilettantistiche, a garantire il diritto allo sport agli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale, integrando suddetti atleti, anche tesserati per altre associazioni o società sportive dilettantistiche, nel gruppo di atleti tesserati per l’ASD loro coetanei.

L’ASD si impegna a garantire il diritto allo sport anche agli atleti svantaggiati dal punto di vista economico o famigliare, favorendo la partecipazione di suddetti atleti alle attività dell’associazione anche mediante sconti delle quote di tesseramento e/o mediante accordi, convenzioni e collaborazioni con enti del terzo settore operanti sul territorio e nei comuni limitrofi.

 

6) Contrasto dei comportamenti lesivi e gestione delle segnalazioni

Segnalazione dei comportamenti lesivi

In caso di presunti comportamenti lesivi, da parte di tesserati o di persone terze, nei confronti di altri tesserati, soprattutto se minorenni, deve essere tempestivamente segnalato al Responsabile contro abusi, violenze e discri-minazioni tramite comunicazione a voce o via posta elettronica all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Le chiavi di accesso a tale indirizzo email saranno in possesso esclusivamente del Responsabile.

In caso di gravi comportamenti lesivi l’Associazione deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze dell’ordine.

L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:

  • presentato una denuncia o una segnalazione;
  • manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
  • assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
  • reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
  • intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di Safeguarding.

 

7) Sistema disciplinare e meccanismi sanzionatori

A titolo esemplificativo e non esaustivo, i comportamenti sanzionabili possono essere ricondotti a:

  • mancata attuazione colposa delle misure indicate nel Modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione);
  • violazione dolosa delle misure indicate nel presente modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione), tale da compromettere il rapporto di fiducia tra l’autore e l’Associazione/Società in quanto preordinata in modo univoco a commettere un reato;
  • violazione delle misure poste a tutela del segnalante;
  • effettuazione con dolo o colpa grave di segnalazioni che si rivelano infondate;
  • violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione/Società;
  • violazione delle disposizioni concernenti le attività di informazione, formazione e diffusione nei confronti dei destinatari del presente modello;
  • atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati, direttamente o indirettamente, alla segnalazione;
  • mancata applicazione del presente sistema disciplinare.

Le sanzioni comminabili sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l’autore della violazione e l’ASD, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa e del ruolo e responsabilità dell’autore. Le sanzioni comminabili sono diversificate tenuto conto del grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o dell’intenzionalità del comportamento relativo all’azione/omissione, tenuto altresì conto dell’eventuale recidiva, nonché dell’attività lavorativa svolta dall’interessato e della relativa posizione funzionale, gravità del pericolo creato, entità del danno eventualmente creato, presenza di circostanze aggravanti o attenuanti, eventuale condivisione di responsabilità con altri soggetti che abbiano concorso nel determinare l’infrazione, unitamente a tutte le altre particolari circostanze che possono aver caratterizzato il fatto.

Il presente sistema sanzionatorio deve essere portato a conoscenza di tutti i Destinatari del Modello attraverso i mezzi ritenuti più idonei dall’ASD.

 

Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti

I comportamenti tenuti dai collaboratori retribuiti in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione, e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione) sono definiti illeciti disciplinari.

Nei confronti dei collaboratori retribuiti, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

  • richiamo verbale per mancanze lievi;
  • ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;
  • multa in misura non eccedente l’importo di 5 ore di retribuzione;
  • sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di giorni 15;
  • risoluzione del contratto e, in caso di collaboratore socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.

Ai fini del precedente punto:

  1. incorre nel provvedimento disciplinare del richiamo verbale per le mancanze lievi il collaboratore che violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività sensibili, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione non abbia rilevanza esterna;
  2. incorre nel provvedimento disciplinare dell’ammonizione scritta il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile il richiamo verbale e/o violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività nelle aree a rischio, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione abbia rilevanza esterna;
  3. incorre nel provvedimento disciplinare della multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile l’ammonizione scritta e/o, per il livello di responsabilità gerarchico o tecnico, o in presenza di circostanze aggravanti, leda l’efficacia del presente modello con comportamenti quali:
  4. l’inosservanza dell’obbligo di informativa al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni;
  5. l’effettuazione, con colpa grave, di false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello o del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione;
  6. la violazione delle misure adottate dall’Associazione volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante;
  7. la reiterata inosservanza degli adempimenti previsti dalle prescrizioni indicate nel presente modello, nell’ipotesi in cui riguardino un procedimento o rapporto in cui è parte la Pubblica Amministrazione (ivi comprese le Autorità Sportive);
  8. incorre nel provvedimento disciplinare della sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di 15 giorni il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile la multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione e/o effettui, con dolo, false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e/o violi le misure adottate dalla Società volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante così da generare atteggiamenti ritorsivi o qualsiasi altra forma di discriminazione o penalizzazione nei confronti del segnalante;
  9. incorre nel provvedimento disciplinare della risoluzione del contratto senza preavviso il collaboratore che eluda fraudolentemente le prescrizioni del presente modello attraverso un comportamento inequivocabilmente diretto alla commissione di uno dei reati ricompreso fra quelli previsti e/o violi il sistema di controllo interno attraverso la sottrazione, la distruzione o l’alterazione di documentazione ovvero impedendo il controllo o l’accesso alle informazioni e alla documentazione agli organi preposti, incluso il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni in modo da impedire la trasparenza e verificabilità delle stesse.

Sanzioni nei confronti dei volontari

Nei confronti dei volontari dell’Associazione, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

  • richiamo verbale per mancanze lievi;
  • ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al punto1 della precedente sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”;
  • allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 15 giorni;
  • allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 1 anno;
  • rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.

Ai fini del precedente punto si rimanda al punto 3 della sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”.

 

Sanzioni nei confronti dei frequentatori a qualsiasi titolo

Quanto contenuto nei due paragrafi che precedono è riferibile, laddove concretamente applicabile, a tutti i frequentatori della struttura sportiva.

Resta inteso che i detti soggetti saranno soggetti alle sanzioni della sospensione temporanea o dell’allontanamento definitivo a seconda della gravità delle infrazioni commesso, senza possibilità di rimborso di quote eventualmente versate a qualsiasi titolo.

 

8) Obblighi formativi, informativi e altre misure

L’Associazione è tenuta a pubblicare il presente modello e il nominativo del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni presso la sua sede e le strutture che ha in gestione o in uso, nonché sulla home page del sito istituzionale.

Al momento dell’adozione del presente modello e in occasione di ogni sua modifica, l’Associazione deve darne comunicazione via posta elettronica a tutti i propri tesserati, associati e volontari.

L’Associazione deve informare il tesserato o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, del presente modello e del nominativo e dei contatti del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni.

L’Associazione deve dare immediata comunicazione di ogni informazione rilevante al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, al Garante per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie – Safeguarding Office dell’Ente di Promozione Sportiva di competenza, nonché all’Ufficio della Procura federale ove competente. L’Associazione deve dare diffusione presso i propri tesserati di idonee informative finalizzate alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla consapevolezza dei tesserati in ordine a propri diritti, obblighi e tutele.

L’Associazione deve prevedere adeguate misure per la diffusione di, o l’accesso a, materiali informativi finalizzati alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.

L’Associazione deve prevedere un’adeguata informativa ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di manifestazioni sportive.

L’Associazione deve dare comunicazione ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti di ogni altra politica di Safeguarding adottata dall’EPS a cui è affiliata.

Divemaster eLearning

Video di abilità stazionarie

Introduzione

 

Introduzione

Durante il workshop sulle abilità subacquee, ti eserciterai e sarai quindi valutato sulla tua capacità di dimostrare 24 abilità subacquee. I seguenti video

ti forniscono esempi di abilità a livello di dimostrazione, con particolare attenzione sull'esagerazione degli attributi critici.

Tieni a mente che le abilità possono essere eseguite utilizzando tecniche diverse. Questi video mostrano un metodo. Qualsiasi tecnica è accettabile purché ti consenta di eseguire correttamente l'abilità.

Requisiti e criteri per il workshop sulle abilità subacquee

 

Dimostrare tutte le abilità, conseguendo un punteggio minimo di 3 punti per ciascuna abilità e un punteggio minimo totale di 82 punti, con un punteggio di 5 punti per almeno una abilità.

 

 

Punteggio

Criteri

 

5

Esercizio eseguito correttamente, lentamente e con movimenti esagerati, tanto da farlo apparire facile.

 

4

Esercizio eseguito correttamente e abbastanza lentamente per mostrarne o illustrarne adeguatamente i dettagli.

 

3

Esercizio eseguito correttamente, sebbene troppo velocemente per mostrarne o illustrarne adeguatamente i dettagli.

2

Esercizio eseguito con notevoli errori o difficoltà.

1

Candidato incapace di eseguire l’esercizio.

 

 Nota: Per ottenere un punteggio di 5 punti sul recupero/svuotamento dell’erogatore e sulla rimozione/riposizionamento della maschera, dovrai dimostrare l'abilità mentre sei in assetto neutro.

  • Recupero e compensazione del regolatore
  • Togliere, rimettere e svuotare la maschera
  • Esaurimento dell’aria e uso della fonte d’aria alternativa
  • Respirazione da un erogatore in erogazione continua
  • Assetto neutro
  • Fare hovering
  • Scollegare la frusta di gonaggio a bassa pressione
  • Assicurare un fascione della bombola allentato

 

 

 


Sapere come e quando usare ossigeno d’emergenza è un’ottima abilità da possedere e, qualora ce ne fosse bisogno, significa essere pronti ad aiutare gli altri. Diventare PADI Emergency Oxygen Provider ti permette di rilassarti: sai di essere in grado di riconoscere quelle lesioni subacquee che si possono trattare con l’ossigeno d’emergenza e di prestare aiuto.

Per questo corso non esistono prerequisiti, restrizioni di età o sessioni in acqua: è aperto a tutti. Subacquei, snorkelisti e chiunque si trovi a contatto con i subacquei – l’equipaggio di una barca, bagnini, ecc. - potrà trarre beneficio da questo addestramento.

Apprenderai nozioni sulle lesioni subacquee, sui diversi tipi di attrezzatura per ossigeno d’emergenza e le considerazioni da fare quando usi l’ossigeno. Poi, praticherai le seguenti abilità:

  • Assemblare e smontare attrezzatura per ossigeno d’emergenza.
  • Con subacqueo che respira, utilizzare una maschera non-rebreather e un erogatore a domanda.
  • Usare una pocket mask su un subacqueo che non respira.

Attrezzatura

Il tuo PADI Instructor avrà a disposizione le unità di ossigeno d’emergenza da usare per l’addestramento, ed il Bergamo Diving Center ti aiuterà ad acquistare la tua unità personale da utilizzare dopo il corso. Inoltre, dovrai avere una maschera non-rebreather monouso: ti servirà durante le sessioni pratiche, e il tuo istruttore ti aiuterà a reperirla.

DSAT TEC REC

 

  Corso di subacquea avanzata

 

 

Immersione Tecnica

 L’immersione tecnica è uno sport subacqueo “estremo”, in quanto consente ai subacquei esperti e qualificati di immergersi molto più in profondità rispetto alle convenzionali immersioni ricreative. L’immersione tecnica è caratterizzata, sostanzialmente, da un carico di attrezzatura e da requisiti di addestramento maggiori, allo scopo di poter gestire meglio i rischi aggiuntivi che questa tipologia di immersioni comporta. L’immersione tecnica non è per tutti, ma per coloro che sentono il suo richiamo, i corsi TecRec PADI sono la risposta. 

Cos’è l’immersione tecnica?

 La subacquea tecnica si distingue come una subacquea differente, rispetto all’immersione convenzionale commerciale o di ricerca, che porta i subacquei oltre i limiti della subacquea ricreativa. Si distingue ed include, inoltre, una o più delle seguenti caratteristiche:

 immersione oltre i 40 metri/130 piedi di profondità

  • tappa di decompressione obbligatoria
  • immersioni in ambienti che vanno ben oltre i 40 metri/130 piedi di profondità dalla superficie
  • decompressioni accellerate e/o utilizzo di miscele di gas, variabili durante l’immersione

Dal momento in cui nelle immersioni tecniche la superficie è effettivamente inaccessibile in caso di emergenza, i subacquei tecnici utilizzano ampie metodologie e tecnologie e un addestramento tale, da poter gestire i maggiori rischi. Nonostante ciò, tuttavia, l’immersione tecnica ha dichiaratamente un maggiore rischio, potenziali pericoli e minori possibilità di errori critici rispetto alla subacquea ricreativa.

Perché dovrei desiderare di diventare un subacqueo tecnico?

L’immersione tecnica non possiede solo una maggiore possibilità di rischio, ma richiede sostanzialmente un maggiore sforzo, più disciplina ed attrezzatura aggiuntiva. Non è per chiunque, e nonostante tu sia un subacqueo affermato, appassionato ed eccellente, probabilmente non farai mai un’immersione tecnica in tutta la tua vita.

Detto ciò, c’è una certa quantità di individui che vogliono visitare siti subacquei nei quali si sono potute immergere decisamente poche persone. Molti relitti spettacolari e intatti sono appoggiati a profondità ben al di sotto dei 40 metri/130 piedi. Le pareti in profondità ospitano organismi che non trovi a basse profondità. Ad alcune persone piace la sfida e si focalizzanno nel desiderio di praticare immersioni tecniche. Altre ancora amano impegnarsi con tecnologie all’avanguardia. Tali motivazioni rendono le immersioni tecniche coinvolgenti.

La Differenza del PADI TecRec

Il programma TecRec debuttò nel 2000. Sebbene TecRec non sia il primo programma di immersioni tecniche (l’addestramento per immersioni in grotta esiste da decenni), quest’ultimo ha ricevuto ripetutamente riconoscimenti per i suoi meriti.
I corsi TecRec sono integrati  in un valido sistema di addestramento, un flusso ininterrotto del corso che ti porta dal “tec diver” principiante a un subacqueo tecnico, qualificato ai limiti dello sport della subacquea utilizzando miscele di gas differenti.

 

  • I corsi TecRec sono integrati in un valido sistema di addestramento, il flusso ininterrotto del corso che ti porta da principiante tec diver a diventare un subacqueo tecnico qualificato che si spinge verso gli estremi dello sport della subacquea utilizzando miscele di gas differenti.
  • Ciascun livello ti introduce verso nuove attrezzature, pianificazioni e procedure appropriate per estendere i tuoi limiti di immersione.
  • Il corso Tec Diver è una sequenza integrata di tre sotto-corsi: Tec 40Tec 45Tec 50.  Li puoi portare a termine senza interruzioni ottenendo il brevetto Tec Deep , oppure puoi completare ciascun livello separatamente con un intervallo di tempo tra uno e l’altro. Questo sistema ti permette di acquisire competenza, una completezza nell’addestramento e una flessibilità nella pianificazione del programma

Emergency First Response®

L’addestramento Emergency First Response mira ad aumentare, nei soccorritori laici, la fiducia in loro stessi e la volontà di intervenire in situazioni di emergenza medica. I partecipanti al corso apprendono facili passi da seguire nelle cure d’emergenza, e praticano l’applicazione delle abilità in un ambiente di apprendimento a basso livello di stress. Tutti i corsi si basano sullo studio autonomo grazie a manuali, video e schemi di riferimento veloce, che ottimizzano l’apprendimento e ti permettono di iniziare subito a studiare.

I corsi EFR soddisfano i requisiti di RCP e primo soccorso per il corso PADI Rescue Diver e tutti i livelli professionali.

I seguenti corsi EFR sono basati su linee guida mediche per cure d’emergenza riconosciute a livello internazionale

 

  • Primary Care (RCP) – Questo corso ti insegna i passi e le tecniche per gestire emergenze che mettono a rischio la vita delle vittime. Praticherai otto abilità per aiutare pazienti che non respirano, non presentano battito cardiaco, potrebbero avere una lesione spinale, essere in stato di shock o avere una grave emorragia. Imparerai ad eseguire la RCP e a continuare il controllo del paziente, in modo da fornirgli ogni possibilità di sopravvivenza in attesa dello SME.
  • Secondary Care (Primo Soccorso) – Poiché molte condizioni mediche non costituiscono un pericolo per la vita e, a volte, i servizi medici sono in ritardo o non disponibili, questo corso ti insegna a fornire un primo soccorso che calma il dolore e riduce il rischio di ulteriori danni. Imparerai a valutare una varietà di lesioni e malattie, e farai pratica di fasciature e steccature.
  • Care for Children – Questo corso permette ai partecipanti di imparare, praticare e applicare abilità di cure d’emergenza medica specifiche a neonati e bambini. È ideato per coloro che lavorano a stretto contatto con i bambini o possono trovarsi a dover rispondere ad emergenze che coinvolgano i più giovani. Questo corso è spesso integrato nei corsi Primary Care (CPR) e Secondary Care (First Aid).
  • CPR & AED – Questo corso si concentra sull’addestramento alla RCP e insegna ai partecipanti come usare un DAE (Defribillatore Automatico Esterno). Quando i luoghi di lavoro o requisiti governativi specificano questo addestramento, il corso RCP & AED li soddisfa. Questo corso è spesso integrato nei programmi First Aid at Work.
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